Nuovo effetto scorta sulle vendite di pet food come accaduto a marzo? I dati provenienti da Google Trends sembrerebbero evidenziare un’attesa di ulteriori evoluzioni.
Primo fra tutti, l’andamento della pandemia globale di Covid-19: con un ritorno di temperature più fredde e delle condizioni in cui di solito i virus influenzali si diffondono maggiormente, è plausibile attendersi una maggiore diffusione dei contagi e di conseguenza, non sono da escludere azioni forzate da parte dei governi come accaduto soprattutto in Cina, Italia e a velocità diverse in Europa e altri paesi nel mondo. Studi provenienti dagli USA e le indagini Nielsen compiute anche per il mercato italiano parlano di un assestamento progressivo del mercato in termini di volumi venduti con una crescita complessiva rispetto al 2019 anche se con tassi di crescita sempre più normalizzati rispetto ai picchi iniziali.
Il canale digital regge? E come si sta comportando il canale specializzato?
Grande protagonista della fase più intensa dei primi 6 mesi dell’anno, l’e-commerce ha aggiunto in media un +20% di clienti nuovi e ha aumentato le vendite sui suoi clienti tradizionali. Anche le realtà più consolidate sul mercato hanno dovuto reggere richieste al di sopra delle loro possibilità, mentre il canale specializzato sta sfruttando con successo l’importanza di un rapporto più stretto con il responsabile del punto vendita. Chi ha sviluppato un sistema di tracciamento per seguire la customer journey dei suoi clienti nota come la visita ai punti di contatto digitali a un’azienda (sito, pagina Facebook, Instagram o Linkedin) anticipa di qualche ora la visita al punto vendita fisico e a volte, l’accompagna anche dopo l’acquisto. Sempre più importante diventa l’integrazione di servizi on-line e off-line, come suggerito anche nella precedente newsletter.
Lo scenario di convivenza con la pandemia e la necessità dello scambio sociale
Uno degli scenari più concreti per i prossimi mesi è quello di una stretta convivenza con nuovi focolai, dettata dalla necessità di sostenere l’economia dei singoli paesi. In questo contesto le abitudini quotidiane dei pet parent e degli stessi amici a quattro zampe sono cambiate profondamente.
Diversi addestratori e allevatori hanno ricevuto nuove richieste relative agli effetti di una convivenza più lunga nello stesso territorio vitale (elemento caratterizzante per chi ha almeno un gatto a casa) e una richiesta di contro di maggiori stimoli verso l’esterno (nel caso di chi ha un cane che permetteva tra l’altro di usufruire di più tempo fuori casa). L’attenzione ai bisogni dei pelosetti è aumentata ulteriormente e la necessità di uno scambio sociale porta anche clienti millennials ad affacciarsi nei punti vendita fisici. Tutti quei punti vendita e catene che hanno puntato sulla qualità dello scambio sociale, sia on-line che off-line, hanno fidelizzato ulteriormente la loro clientela.
Dall’analisi dei dati preliminari potrebbe esserci una leggera differenza nelle richieste, con maggiore attenzione verso i prodotti di fascia alta ma la situazione potrebbe rapidamente mutare.
La richiesta di prodotti a filiera corta fa la differenza, anche in caso di nuovo effetto scorta
In tutti i mercati, la richiesta di prodotti con filiera corta e materie prime reperite a km 0 è una delle novità consolidatesi più rapidamente nell’arco di questo 2020. Prossimità e filiera corta sono sinonimo di maggiore controllo qualità, conoscenza più approfondita delle materie prime usate e dei loro benefici e spesso, una maggiore attenzione al territorio in cui l’azienda opera. Valori che hanno premiato anche i nostri prodotti e i clienti che continuano a sceglierci, e con i quali condividiamo una mission importante, quella di nutrire gli animali avendo a cuore la loro salute ed il mondo nel quale viviamo.
Se ci sarà un nuovo effetto scorta, grazie ai lavori ultimati nel mese di agosto, potremo assicurare forniture maggiori a chiunque ne faccia richiesta.
