Al netto delle turbolenze e delle incertezze causate da pandemia, aumento del costo delle materie prime e tensioni internazionali, il digitale e la crescita a valore del pet food sono tra le due costanti di uno scenario estremamente mutevole.
Vediamo nel dettaglio quali aspetti si vanno affermando sempre di più
Digitale, non solo come canale di vendita
Il digitale entra sempre di più nel mondo del pet food non solo nell’organizzazione della logistica, ma sempre più le aziende tengono conto dell’implementazione del cosidetto “sacco parlante”, una confezione che oltre a contenere sempre meno plastica non riciclabile, permette di approfondire le caratteristiche dei prodotti e soprattutto, la certificazione dei fornitori.
La tecnologia che viene attenzionata sempre più per assicurare la provenienza degli ingredienti scelti, sembra essere quella della blockchain, usata già per le criptovalute: pacchetti di informazioni fondamentali che vengono validati e concatenati tra loro, criptati e condivisi in maniera tale da tenere traccia di ogni singola transazione. Questo tipo di tecnologia è funzionale per poter avere traccia degli ingredienti usati per la creazione di un singolo lotto di prodotto, in modo trasparente.
Altre applicazioni della tecnologia blockchain riguardano invece i dati veterinari di cani e gatti, utili non solo per il tracciamento in caso di smarrimento, ma anche per poter identificare rapidamente l’insorgenza di nuove patologie e stabilirne eventuali correlazioni con alcuni ingredienti.
La crescita a valore passa da volumi ridotti e nuove materie prime di qualità
Con il costo dei carburanti che sembra inseririsi in una spirale di aumenti dei costi per il reperimento e lo stoccaggio di materie prime e l’aumento costante della domanda a livello mondiale, oltre ad una filiera corta il mercato premierà sempre di più l’utilizzo di materie prime locali, in grado di garantire gli alti livelli nutrizionali garantiti dall’attuale cibo industriale prodotto per il pet food.
La parola chiave rimane sempre la stessa: sostenibilità. Con il rallentamento degli approviggionamenti a livello mondiale degli ingredienti che contribuiscono ad amalgamare e dare compattezza alla crocchetta, i nutrizionisti sono impegnati nel cercare soluzioni alternative.
La spesa media per il cibo nelle famiglie tornerà a salire dopo diversi anni e come sempre accade in un mercato che gli indicatori danno in crisi, si avrà una polarizzazione degli acquisti verso la fascia super-economica, sostenibile solo da pochi conglomerati che agiscono su enormi volumi e diverse nicchie dedicate a consumatori altamente fidelizzati, competenti e attenti all’impatto ambientale dei prodotti che usano.
La scelta di Adragna Petfood è tesa verso questo secondo tipo di consumatori, sempre più emergenti nei mercati più maturi mentre nei mercati emergenti la qualità presente nei prodotti proposti comincia a vedersi nell’aumento della vita media di cani e gatti, nutriti esclusivamente con crocchette di produzione industriale.