La sostenibilità è un tema che nel corso degli ultimi due anni è diventato centrale per tutti noi consumatori nel mondo, compresi i proprietari di animali da compagnia.
Prima di andare a vedere più da vicino alcuni dati di riferimento, occorre chiarire un concetto: cosa intendiamo oggi con sostenibilità? Qual è il ruolo dei produttori all’interno di un processo che riguarda tutta la filiera, dalla gestione della materia prima fino alla messa in ciotola?
La sostenibilità è la promessa presente della possibilità di un futuro
La definizione data dall’enciclopedia Treccani è netta in tal senso:
Nelle scienze ambientali ed economiche, con sostenibilità si intende la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’ambiente nel 1972, anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile[…]
L’attuale crisi in atto sul mercato delle materie prime che ha portato alla chiusura di interi stabilimenti nel settore automobilistico e nel pet food porta ad un rialzo nei prezzi delle materie prime, porta a una riflessione in questa direzione. La popolazione mondiale arriverà a sfiorare 10 miliardi di persone e nelle varie aree continentali, quasi un gruppo familiare su due possiede già o lo avrà entro i prossimi 50 anni, un animale da compagnia. Una grande opportunità di sviluppo economico che deve fare i conti con l’evoluzione del mercato
Parola ai pet owner: cosa richiedono quando parlano di sostenibilità
Nell’ultima ricerca di mercato, Toluna ha evidenziato come il 98% dei proprietari ritiene importante avvicinare i pet ai bambini sin da subito e di questi, ben il 95% dichiara di ritenere la sostenibilità uno dei fattori più importanti di scelta per il cibo per cani e gatti. Sebbene questa sia la tendenza per mercati evoluti come quello italiano, europeo e americano, la tendenza dei mercati che più velocemente vanno in quella direzione (come quello asiatico e dell’area del Pacifico, insieme a quello medio-orientale) o che arriveranno nei prossimi anni (come quello africano) indica questa spinta.
E’ vero che al momento dell’acquisto l’intenzione si conferma poi nell’80% degli acquisti ma un altro dato ancora più importante riguarda i consumatori del futuro: secondo la ricerca fatta da Mediatic, i millennials sono concordi al 100% nel mettere la sostenibilità di un prodotto e gli interventi in questa direzione di azienda come discriminante nella scelta di un prodotto.
Ecco i 10 punti che secondo un pet owner sono cruciali nella definizione di azienda sostenibile:
- allevamenti attenti al benessere
- packaging ecosostenibile/rinnovabile
- allevamenti/pesca/coltivazioni ecosostenibili
- Ingredienti naturali
- Impiego energia rinnovabile
- No OGM
- Km 0
- Certificazioni Bio
- Ingredienti ecosostenibili
- Altro
Gli impegni di Adragna Petfood e la qualità garantita in ogni singola crocchetta
Adragna Petfood porta con sé sin dalla fondazione un’attenzione sulla sostenibilità delle sue attività. Ad esempio, gli allevamenti da cui provengono i bufali utilizzati per arricchire i nostri nuovi prodotti Naxos, Bufalo e Agrumi, sono bufali provenienti dalla Campania, allevati all’aperto.
Gli agrumi, elemento centrale nell’arricchire la ricetta dei nostri prodotti monoproteici, deriva non solo dalla polpa ma anche dalla buccia (ricca in vitamina C e vitamina A, olii essenziali, bioflavonoidi e antiossidanti) che invece che essere distrutta, diventa elemento nutritivo fondamentale per assicurare una naturale digeribilità del prodotto. Anche l’uso del rosmarino, arbusto tipico del mediterraneo, permette di ridurre l’uso di antiparassitari sintetici, dannosi per il nostro amico a quattro zampe quanto per l’ambiente.
L’utilizzo di ingredienti naturali e la scelta di non acquistare materie prime che contengano OGM, porta anche a un costante investimento nella ricerca dei valori nutrizionali di materie prime già esistenti sul territorio siciliano e italiano che oltre a favorire il mercato interno, riduce i trasporti e porta ad una minore emissione di CO2 nell’aria. Un grande investimento anche in questa direzione deriva dall’utilizzo di energia solare per il nostro stabilimento e e dal completo riutilizzo dell’acqua in esubero utilizzata nel processo produttivo.
Le sfide sono ancora molte, basti pensare solo alla necessità di dover coniugare un packaging che garantisca 18 mesi di freschezza e usabilità del prodotto a quella di un materiale che possa essere resistente e riciclabile, ma dal 1973 ad oggi l’azienda ha sempre accolto le nuove sfide garantendo sempre la qualità richiesta dai pet owner che utilizzano i nostri prodotti, pet owner che vedono i loro cani e gatti felici e con una vita di maggiore qualità grazie alla scelta, oggi come allora, di portare la Sicilia nella Ciotola.
