I pet parents nel 2022 stanno affrontando sfide epocali avendo a casa dei parenti pelosetti in più. Purtroppo cominciano ad arrivare notizie di un 10% di abbandoni nei canili a fronte delle adozioni avute tra il 2020 e il 2021 in Italia mentre dal mercato americano che anticipa le tendenze del mercato europeo e poi quelle globali, si conferma una forte crescita a valore del comparto trainata da due trend ben rafforzati:
da una parte, pet shop e catene sempre più specializzati, dall’altra e-commerce e GDO con un’offerte sempre più ampia. Vediamo più da vicino alcuni dati emersi dal Rapporto Assalco-Zoomark 2022 e da ricerche di settore del mercato americano
Premium, superpremium e “umanizzazione”
Negli ultimi 15-20 anni, il mercato europeo del pet food ha osservato alcuni cambiamenti nell’atteggiamento dei proprietari di animali d’affezione nei confronti delle proprie decisioni di acquisto.
Le decisioni di acquisto dei proprietari di animali d’affezione sono sempre più divise tra il pet food di primo prezzo da un lato e prodotti di alta o anche altissima gamma dall’altro, mentre la cosiddetta media gamma va lentamente ma progressivamente scomparendo.
Nella gamma di primo prezzo, la concorrenza sui prezzi tra i produttori è decisamente forte, e resa ancora più dura dal commercio al dettaglio.
Una percentuale sempre più alta di proprietari di animali d’affezione cerca prodotti “speciali” (biologici, vegetariani, funzionali-salutari, sostenibili, a chilometro zero, antiallergici, ecc.), proprio come accade nel comparto dell’alimentazione umana.
Il risultato di questi atteggiamenti dei proprietari di animali d’affezione è che numerosi prodotti si distinguono da quelli più comuni: le multinazionali adattano di conseguenza i loro marchi affermati, numerose piccole aziende promuovono i loro prodotti speciali e di nicchia che piacciono ai consumatori, e i produttori di private label aumentano notevolmente la propria quota di mercato rivolgendosi sempre più al segmento di alta gamma.
E’ atteso entro il prossimo anno un chiarimento riguardo al recepimento della nuova normativa europea, firmata a fine 2021, sui claim ritenuti validi dall’Unione Europea rispetto alle indicazioni su funzionalità ed impatto green sulla filiera produttiva in generale e del pet food in particolare.
Dagli USA invece sempre più ricerche confermano il trend che assimila il comparto del pet food a quello legato alla nutrizione umana e ancora più specificatamente dedicata ai neonati. Colori, claim e persino la scelta di alcuni ingredienti segue le tendenze nutrizionali umane e alla luce della crisi mondiale delle materie prime, la prossima sfida, culturale e nutrizionale, riguarderà l’introduzione di farine provenienti da insetti.
E’ interessante notare che i pet owner risultano mediamente più attenti a tematiche relative all’impatto delle attività umane sull’ambiente, una caratteristica che sembra investire in maniera sempre più veloce anche i mercati asiatici, dove il passaggio di cane a gatto a rango di componenti della famiglia è cominciato più tardi rispetto al resto del mondo ma che sta sicuramente accelerando più che in altre parti del mondo.
Il Green Deal europeo impatterà sul pet food nel breve e nel medio periodo
Il totale bando dei veicoli a combustione sul suolo europeo per il 2035 ha fatto capire che l’Unione Europea intende impattare in tempi brevi sulle politiche industriali mondiali e il pet food è uno dei settori che saranno toccati da questa rivoluzione epocale.
Il cambiamento climatico richiede un’azione su tutti i fronti e l’industria del pet food, utilizzando l’eccedenza del settore alimentare umano per realizzare prodotti sicuri e nutrienti per milioni di animali d’affezione, sfrutta prodotti che dovrebbero altrimenti essere inceneriti. È pertanto, da decenni, un’industria sostenibile. Inoltre, l’industria europea del pet food è stata scelta dall’UE per lo sviluppo delle Regole di Categoria relative all’Impronta Ambientale di Prodotto (Product Environmental Footprint Category Rules, PEFCR) per il Pet Food (alimenti secchi/umidi per gatti/cani), approvate nel 2018 per calcolarne l’impatto ambientale sulla base dell’analisi del ciclo di vita e proprio dal pet food derivano le nuove norme su smaltimento e riciclo dei rifiuti e della gestione dei trasporti a km zero.
L’identikit dei pet parents dei prossimi 10 anni
In alcune lingue non esiste ancora una definizione che tenga conto del nuovo rapporto tra umani e cani o gatti, che passa dal possesso (come avviene per proprietà o beni immobili) a un rapporto di vera e propria parentela. Da quello che emerge, cani e gatti avranno uno status paragonabile a quello dei figli, saranno nutriti con prodotti altamente specializzati o a basso prezzo da single o famiglie numerose che si sposteranno su mezzi elettrici, estremamente attenti al riutilizzo e al riciclo di quello che utilizzano, con una presenza crescente di gatti e cani di taglia piccola nei contesti urbani, nicchie di nuovi prodotti e mansioni legate alla cura dei pet e una cultura nutrizionale crescente. Una sfida e uno scenario a cui Adragna Petfood sta già cominciando a prepararsi